mercoledì 16 settembre 2009

"La Metamorfosi" di Franz Kafka


Almeno per quel che mi riguarda, dopo i romanzi di Dostoevskij, ci sono i racconti di Kafka!!!!

In questa edizione dei Classici Mondadori,oltre a "La Metamorfosi" vi sono inoltre raccolti:

- La condanna
- Un medico di campagna ( sono in tutto 14 brevi racconti)
- Nella colonia penale
- La tana (tratto da "Durante la costruzione della muraglia cinese")
- Un digiunatore (tratto da "Un digiunatore")

Eccetto "La tana" (racconto che ho detestato, non certo per il tema trattato, ma bensì per l'immensa e logorroica prolissità), tutti quanti questi splendidi racconti "surreali", sono scrigno di una moltitudine di riflessioni, in quanto nella loro apparente semplicità, sono vere e proprie metafore che ritraggono l'uomo del nostro tempo, oppresso da un potere inspiegabile e irraggiungibile.

Qui vengono toccati una moltitudine di temi, che spaziano dall'alienazione e spersonalizzazione dell'individuo imposto dalla società, al personaggio inetto, al sacrificio, all'ostensione di se'...Chi riesce a leggere oltre le righe, e a captare i vari messaggi racchiusi in ogni racconto può, oltre a riflettere sulle tante e silenziose mostruosità figlie della nostra società, riuscire a scorgere in ognuno di essi, una sorta di autobiografia dello scrittore.

Insomma, è un libro che va assolutamente letto!!! ;)



sabato 12 settembre 2009

"il vecchio e il mare" di Ernest Hemigway




Mi dispiace,ma proprio mi risulta difficile comprendere come mai questo romanzo sia stato così tanto lodato.
Oltre al bel messaggio che si vuole dare, del non arrendersi mai nonostante le innumerevoli difficoltà che la vita ci impone, non riesco a cogliere nient'altro di estasiante, ne nel modo di scrivere di Hemingway ( immensamente semplice, ripetitivo, scontato...) ne tanto meno nella storia stessa.
Ho finito di leggerlo solo perché convinta che ogni libro,come un film, vada terminato per poi poterne trarre delle conclusioni...ma se non fosse stato per questo, nulla mi avrebbe ulteriormente invogliato nel procedere nella lettura, nessun immagine mi ha tenuta legata con la fantasia lì in mezzo al mare insieme al vecchio pescatore...e questo mi rattrista molto!
Qualcosa in questo libro stonava tanto quanto una nota suonata in un accordo sbagliato...
La mia opinione resta pur sempre solo la mia opinione, ed io lo si sa bene, non sono nessuno per poter consigliare o meno questo libro...lascio quindi a voi la libertà di esprimervi su questo romanzo dichiarato da molti "un modello della letteratura eroica del Novecento"!


sabato 5 settembre 2009

Memorie di una lettrice



Ci sono scrittori per cui non servono introduzioni.
La lettura delle loro opere è un rischio che ogni lettore deve correre in modo individuale, autonomo: troverà sempre una risposta, che nessun altro gli potrà suggerire, ai problemi, ai conflitti posti dalla propria epoca, dal proprio livello culturale.
Dostoevskij è uno di questi scrittori.
Il suo oggetto di ricerca è la psiche umana imperfetta, l'anima ferita, ribelle, l'anima che anela all'armonia, che si dibatte tra il bene e il male, che cerca la sua realizzazione completa, attraverso prove dolorose, angosciose lacerazioni.
Con un coraggio sorprendente per gli anni in cui vive rifiuta l'immagine convenzioanale e astratta dell'uomo, il codice esterno di comportamento che la società a lui contemporanea accetta e impone, affronta i processi psichici più oscuri e contraddittori, dove l'uomo non può affidarsi ad alcuno dei suoi sostegni abituali, le dinamiche più sconcertanti tra individuo e società, intuizione e intelletto, libertà e legge, fede e ateismo, demonicità e santità, riaffermando la convergenza indispensabile tra mondo sociale, politico e mondo morale.

"Memorie dal sottosuolo" è stato il primo libro attraverso il quale sono entrata in contatto con Dostoevskij.
Iniziai a leggerlo nel Giugno del 2008, poiché a parlarmene fu un ragazzo che avevo conosciuto qualche mese prima.
A dire il vero, furono proprio le prime 15 righe di questo libro, che mi spinsero ad avvicinarmi a questa persona, la quale le aveva riportate come sua presentazione su di un sito internet; Fu dunque per me impossibile non restarne affascinata ed incuriosita.
Presi a leggere quindi questo libro, più per avvicinarmi a quel ragazzo che per altro, ma man mano che andavo avanti con la lettura, anzi, sin dalle prime pagine, mi ritrovai incondizionatamente infatuata di questo scrittore e delle sue parole, che come un fiume in piena scorrevano inarrestabili sotto i miei occhi.
Ogni sua frase risuonava in me con forza, animando sentimenti assopiti nell'oscurità del mio sottosuolo.
E come un'opera d'arte produce in noi emozioni e pensieri personali, spesso contrastanti con quelli dell'artista, è così per me un libro.
Questo ultimo rappresenterà sempre una sorta di Viaggio, che sia pure attraverso la nostra Fantasia accompagnata dalle parole dell'autore, o che sia un viaggio alla ricerca di qualcosa di più intimo e personale.
Un libro, non è mai ciò che dicono i più raccontando le tesi di chi li ha preceduti; non è nemmeno ciò che intendeva dire l'autore. Un libro, soprattutto quando diviene opera d'arte, è ciò che tu ci trovi attraverso te stesso...E' un viaggio appunto, alla ricerca e alla scoperta di noi stessi!
Ed io, in queste "memorie" mi sono riscoperta!!!!!
Giunta però quasi alla fine del racconto, interruppi la mia lettura, perchè qualcosa in me stava cambiando; E così per circa un anno questo libro è stato lasciato da parte, ma ovviamente MAI dimenticato, persino mentre continuavo a divorare altri libri di Dostoevskij!
Ieri, 4 Settembre 2009 , ho ripreso in mano questo testo, potendo finalmente concluderlo...Ma non vi dirò altro a riguardo, poiché spetterà ad ognuno di voi poterlo scoprire..

Per terminare qui questo mio scrivere di oggi, citerò le ultime righe del romanzo, che come tanti altri suoi "frammenti", han lasciato spazio ad una moltitudine di silenziose riflessioni...

"Siamo nati morti, e da tempo non nasciamo più da padri vivi, e la cosa ci piace sempre di più.
Ci prendiamo gusto. Presto escogiteremo il modo di nascere da un'idea.
Ma basta; Non voglio più scrivere "dal Sottosuolo"...

Del resto, non si concludono qui le "memorie" di questo amante dei paradossi. Egli non ha resistito e ha continuato.
Ma anche a noi sembra che ci si possa feramere qui."

giovedì 3 settembre 2009

il richiamo della Libertà






"Il richiamo della foresta" appartiene molto probabilmente a quei libri con i quali ognuno di noi entra in contatto quando è ancora giovane, quando si ha ancora l'animo innocente e si è sempre pronti a sognare ad occhi aperti, proprio come i romanzi di Verne e Salgari.
Io però, ho scoperto solo da poco il piacere e la soddisfazione che si prova nel leggere un buon libro, ed ora la mia sete di conoscenza e di avventura pare non aver fine.
Eccomi dunque che mi ritrovo a 25 anni a viaggiare con la fantasia verso le fredde terre del Nord per vivere le avventure di Buck, un cane lupo che pian piano ha riscoperto i suoi istinti primordiali e la sua Libertà.
Buck mi ha ricordato quanto la vita sia una continua lotta, spietata e crudele,dalla quale non ci si può permettere di distrarsi un solo istante.
Mi ha ricordato la "
Legge del bastone e della zanna".
Questo romanzo è un vero e proprio
inno alla libertà e "sentire" l'ultimo ululato di Buck dopo averla finalmente raggiunta, mi ha colmato il cuore di gioia e al tempo stesso di malinconia, poiché sono ben cosciente del fatto che a noi uomini, la vera libertà non c'è concessa.
A noi infatti, non è dato tornare lupi e dunque puri. E' dato esclusivamente battersi per un sogno, un'utopia...La storia di Buck si conclude, forse non a caso, con il racconto della sua leggenda.
E' questo quindi un libro, che ogni persona, a qualunque età, dovrebbe leggere...almeno per continuare a sognare!