lunedì 16 novembre 2009

Frammenti


Frammenti ,
sono Attimi della vita in cui il Tempo si è fermato;
Frammenti,
sono un fiume di Parole colme di Emozioni,
scritte su di un quaderno;
Frammenti,
è un Album di disegni regalato ad una persona cara,
che mi ha soffiata via da se;
Frammenti,
sono i Resti di un qualcosa che si è rotto
...sono quel che Resta Di Me
e In Me


mercoledì 11 novembre 2009

Abissi




Rifugiata negli Abissi
sorveglio silenziosamente
il Mio Relitto.

Fingo di non Vedere,
mi nascondo dalla Luce,
fuggo da essa
nonostante sia stata io a chiamarla...

Bramo quel luogo
così tanto lontano,
lo temo,
lo desidero,
ma la paura
continua a trattenermi qui..

Un giorno
strapperò via quella catena,
lascerò affondare quel relitto,
salirò in superficie
e Quel luogo
sarà finalmente parte di me
come io sarò parte di esso...

sabato 17 ottobre 2009

Contatto

Hanno oltrepassato il silenzioso ed invisibile varco
che da anni si ergeva dinanzi a me;
La mia Maschera si è crepata
e con una lacrima
si è dispersa nel nulla
come sabbia soffiata via dal vento.

Di notte,
quando tutto tace
e il tempo scorre lento
fino quasi ad agnentarsi,
i Nostri Spiriti si incontrano;

In una fredda nebbia
un'immagine a Loro familiare
gli sussurra parole silenziose
che parlano di me.
Una sola immagine che tace
e che li trascina all'interno di un labirinto
al centro del quale
vi è una stanza...
Essa mi appartiene!

Il silenzio ed il buio
li avvolgono
fino a stringerli in una morsa.

Tutto tace
non vi è respiro
non vi è battito
il tempo ha perduto la sua sostanza
Tutto resta immobile.

Hanno oltrepassato il silenzioso ed ivisibile varco
che conduce a Me
lì dove persino io
stento ad avvicinarmi.
Nulla ricordano di quel viaggio senza tempo,
un'unica immagine
ha lasciato la sua impronta
come un'orma impressa nella sabbia;

Ma vi è qualcuno
all'infuori di tutto
che riesce ad udire e comprendere
quelle parole non dette.


La foresta in fiore - Yukio Mishima

Una interminabile POESIA, ricca di colori, di profumi e di suoni lontani che riecheggiano silenziosamente nell'animo di chi scrive e di chi legge!
Attraverso le emozioni e l'introspezione dell'IO narrante, vi si ritrova l'esaltazione dei valori classici di un tempo.
Caratteristiche dei racconti di questa raccolta, sono il totale distacco dalla realtà, e la costruzione di un mondo onirico, alternativo a quello reale.
Ed ora chiudo gli occhi, e con la mente torno a passeggiare su quei lunghi viali in fiore, alla ricerca di una nuova e romantica emozione....



mercoledì 16 settembre 2009

"La Metamorfosi" di Franz Kafka


Almeno per quel che mi riguarda, dopo i romanzi di Dostoevskij, ci sono i racconti di Kafka!!!!

In questa edizione dei Classici Mondadori,oltre a "La Metamorfosi" vi sono inoltre raccolti:

- La condanna
- Un medico di campagna ( sono in tutto 14 brevi racconti)
- Nella colonia penale
- La tana (tratto da "Durante la costruzione della muraglia cinese")
- Un digiunatore (tratto da "Un digiunatore")

Eccetto "La tana" (racconto che ho detestato, non certo per il tema trattato, ma bensì per l'immensa e logorroica prolissità), tutti quanti questi splendidi racconti "surreali", sono scrigno di una moltitudine di riflessioni, in quanto nella loro apparente semplicità, sono vere e proprie metafore che ritraggono l'uomo del nostro tempo, oppresso da un potere inspiegabile e irraggiungibile.

Qui vengono toccati una moltitudine di temi, che spaziano dall'alienazione e spersonalizzazione dell'individuo imposto dalla società, al personaggio inetto, al sacrificio, all'ostensione di se'...Chi riesce a leggere oltre le righe, e a captare i vari messaggi racchiusi in ogni racconto può, oltre a riflettere sulle tante e silenziose mostruosità figlie della nostra società, riuscire a scorgere in ognuno di essi, una sorta di autobiografia dello scrittore.

Insomma, è un libro che va assolutamente letto!!! ;)



sabato 12 settembre 2009

"il vecchio e il mare" di Ernest Hemigway




Mi dispiace,ma proprio mi risulta difficile comprendere come mai questo romanzo sia stato così tanto lodato.
Oltre al bel messaggio che si vuole dare, del non arrendersi mai nonostante le innumerevoli difficoltà che la vita ci impone, non riesco a cogliere nient'altro di estasiante, ne nel modo di scrivere di Hemingway ( immensamente semplice, ripetitivo, scontato...) ne tanto meno nella storia stessa.
Ho finito di leggerlo solo perché convinta che ogni libro,come un film, vada terminato per poi poterne trarre delle conclusioni...ma se non fosse stato per questo, nulla mi avrebbe ulteriormente invogliato nel procedere nella lettura, nessun immagine mi ha tenuta legata con la fantasia lì in mezzo al mare insieme al vecchio pescatore...e questo mi rattrista molto!
Qualcosa in questo libro stonava tanto quanto una nota suonata in un accordo sbagliato...
La mia opinione resta pur sempre solo la mia opinione, ed io lo si sa bene, non sono nessuno per poter consigliare o meno questo libro...lascio quindi a voi la libertà di esprimervi su questo romanzo dichiarato da molti "un modello della letteratura eroica del Novecento"!


sabato 5 settembre 2009

Memorie di una lettrice



Ci sono scrittori per cui non servono introduzioni.
La lettura delle loro opere è un rischio che ogni lettore deve correre in modo individuale, autonomo: troverà sempre una risposta, che nessun altro gli potrà suggerire, ai problemi, ai conflitti posti dalla propria epoca, dal proprio livello culturale.
Dostoevskij è uno di questi scrittori.
Il suo oggetto di ricerca è la psiche umana imperfetta, l'anima ferita, ribelle, l'anima che anela all'armonia, che si dibatte tra il bene e il male, che cerca la sua realizzazione completa, attraverso prove dolorose, angosciose lacerazioni.
Con un coraggio sorprendente per gli anni in cui vive rifiuta l'immagine convenzioanale e astratta dell'uomo, il codice esterno di comportamento che la società a lui contemporanea accetta e impone, affronta i processi psichici più oscuri e contraddittori, dove l'uomo non può affidarsi ad alcuno dei suoi sostegni abituali, le dinamiche più sconcertanti tra individuo e società, intuizione e intelletto, libertà e legge, fede e ateismo, demonicità e santità, riaffermando la convergenza indispensabile tra mondo sociale, politico e mondo morale.

"Memorie dal sottosuolo" è stato il primo libro attraverso il quale sono entrata in contatto con Dostoevskij.
Iniziai a leggerlo nel Giugno del 2008, poiché a parlarmene fu un ragazzo che avevo conosciuto qualche mese prima.
A dire il vero, furono proprio le prime 15 righe di questo libro, che mi spinsero ad avvicinarmi a questa persona, la quale le aveva riportate come sua presentazione su di un sito internet; Fu dunque per me impossibile non restarne affascinata ed incuriosita.
Presi a leggere quindi questo libro, più per avvicinarmi a quel ragazzo che per altro, ma man mano che andavo avanti con la lettura, anzi, sin dalle prime pagine, mi ritrovai incondizionatamente infatuata di questo scrittore e delle sue parole, che come un fiume in piena scorrevano inarrestabili sotto i miei occhi.
Ogni sua frase risuonava in me con forza, animando sentimenti assopiti nell'oscurità del mio sottosuolo.
E come un'opera d'arte produce in noi emozioni e pensieri personali, spesso contrastanti con quelli dell'artista, è così per me un libro.
Questo ultimo rappresenterà sempre una sorta di Viaggio, che sia pure attraverso la nostra Fantasia accompagnata dalle parole dell'autore, o che sia un viaggio alla ricerca di qualcosa di più intimo e personale.
Un libro, non è mai ciò che dicono i più raccontando le tesi di chi li ha preceduti; non è nemmeno ciò che intendeva dire l'autore. Un libro, soprattutto quando diviene opera d'arte, è ciò che tu ci trovi attraverso te stesso...E' un viaggio appunto, alla ricerca e alla scoperta di noi stessi!
Ed io, in queste "memorie" mi sono riscoperta!!!!!
Giunta però quasi alla fine del racconto, interruppi la mia lettura, perchè qualcosa in me stava cambiando; E così per circa un anno questo libro è stato lasciato da parte, ma ovviamente MAI dimenticato, persino mentre continuavo a divorare altri libri di Dostoevskij!
Ieri, 4 Settembre 2009 , ho ripreso in mano questo testo, potendo finalmente concluderlo...Ma non vi dirò altro a riguardo, poiché spetterà ad ognuno di voi poterlo scoprire..

Per terminare qui questo mio scrivere di oggi, citerò le ultime righe del romanzo, che come tanti altri suoi "frammenti", han lasciato spazio ad una moltitudine di silenziose riflessioni...

"Siamo nati morti, e da tempo non nasciamo più da padri vivi, e la cosa ci piace sempre di più.
Ci prendiamo gusto. Presto escogiteremo il modo di nascere da un'idea.
Ma basta; Non voglio più scrivere "dal Sottosuolo"...

Del resto, non si concludono qui le "memorie" di questo amante dei paradossi. Egli non ha resistito e ha continuato.
Ma anche a noi sembra che ci si possa feramere qui."